Ce lo so, ce lo so.
Ma, non so bene come starvi a spiegare, a volte pure io cedo al pudore, alla riservatezza.. al, pur divertendomi da morire a giocare con Voi, fra i Bambi e la lingerie da Porcona... voler tener per me, tutte per me, le emozioni forti e pulite che in questo periodo si rincorrono fra la mia testa ed il mio cuore.
Son partita per quella vacanza allo sbaraglio, con la sola voglia e necessità di passare del tempo con questa persona, con la sola voglia e necessità di viverla al meglio e constatare quanto, davvero, mi si poteva cucire addosso.
Addosso a me, al mio carattere, ai miei scatti, alle mie alternanze di dolce e amaro, di apprensione e superficialità, pigrizia e reattività, spavalderia e fragilità...
E son tornata Fidanzata.
E per fidanzata intendo proprio il, dopo 4 giorni di marittima pseudo reclusione a due... recarmi a conoscere i genitori, passare del tempo con loro, dei pranzi e delle cene...
Scappar di corsa da casa per, regalo alla mano, correre a conoscere anche l'amica di famiglia...
E rialzarsi dopo un'oretta per non tardare all'appuntamento con gli amici del cuore, che GIUSTAMENTE attendono di vedere chi cappero sia 'sta pazza maremmana che s'è EDERATA al loro Davidino detto "Il Grinta".
E star lì, gambina accavallata, drinkino o decaffinatino alla mano e sorridere... felice e lusingata... divertita anche nell'incontrare gli affettuosi sguardi di chi, il mio fidanzatino, lo conosce da una vita e mezzo... ma non l'ha MAI visto COSI'...
E scoprire Bologna... ed innamorarmi anche di Lei.
Del suo centro, della sua Notte, della foschia quasi medioevale e di un piffero fantasma che, con Titanic, ha fatto da colonna sonora ai nostri baci nel centro di Piazza Maggiore.
Fidanzata, nel modo più puccioso del termine.
Senza dovermi nascondere, senza dovermi trattenere.
Esisto.. questa volta esisto.
Non sono mai stata accettata dalle "suocere" della mia vita...
Per la prima ero troppo grassa.
Per la seconda, non esistevo.
Per la terza troppo bianca e non dovevo/potevo esistere.
Ed a 35 anni suonati, entri un pomeriggio in una casa che non è la tua, in una città che non è la tua, con solo una mano calda e grande che stringe la tua e non la molla.. e trovi sorrisi, curiosità, ma accettazione, benevolenza.
E trovi un rinfresco, preparato proprio per il tuo arrivo, ad aspettarti sul tavolino da pranzo.
Ecco che ci vuole allora per farmi felice: due occhi verdi, un uomo così grande e grosso che per riuscire a fissarli, questi occhi, devo rivoltare tutto il mio collo... e un rinfreschino, buono, puntuale e gradito.
Ecco cosa ci vuole.
E sicché è andata così.
E' andata che son tornata casa il martedì ed il venerdì mattina ero già di nuovo per quelle lande, a girellare in un centro commerciale, nell'attesa che il mio Gigante Buono finisse di lavorare.
Ritrovarsi a seguirlo mentre compra un lettino per me e divertirsi a montarlo - alla meglio/cazzo - nella sua camera.
Sorvoliamo - o quasi - che, per la legge del CHI SI SOMIGLIA SI PIGLIA, il ragazzino in questione, come morale della sdolcinatissima vacanza, si era messo in testa che SICURAMENTE io meditavo di chiudere questa storia....
Sorvoliamo
Sorvoliamo dunque su quanto i maschi siano, perennemente in differita col mondo e ciò che lo compone.
Ecco il sunto della vacanzina d'ammmorrre... miei cari!
Sì, ditemelo che sto diventando melensa come il miele caramellato, infierite vi prego... FATEMI MALE!
P.S.: Dio benedica la cucina Japponese....